Studio Nomisma commissionato dalle Coop dei Bagnini di Cervia e Cesenatico

Studio Nomisma commissionato dalle Coop dei Bagnini di Cervia e Cesenatico

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La Riviera Emilia Romagna è il più importante sistema turistico italiano.

A Cervia e Cesenatico la spesa turistica sule territorio si attesta attorno a 744 milioni di euro. È quanto emerge dallo studio Nomisma “ Supporto Tecnico e di analisi economica degli stabilimenti balnerari” realizzato grazie al contributo della Cooperativa bagnini di Cervia e della Cooperativa stabilimenti balneari di Cesenatico. Monti, Legacoop Emilia-Romagna: «I danni della Bolkenstein».

A Bologna il 15 maggio 2014 si è tenuto  nella Sala Incontri della sede di Nomisma a Palazzo Davia Bargellini, l’incontro ‘Il Valore della Spiaggia’, organizzato da Legacoop Emilia-Romagna e Nomisma.
Scopo dell’iniziativa è stato l’illustrazione dello studio di Nomisma realizzato grazie al contributo della Cooperativa Bagnini di Cervia e della Cooperativa Stabilimenti Balneari di Cesenatico: ‘Supporto tecnico di analisi economica degli stabilimenti balneari’ e l’approfondimento delle questioni più rilevanti che interessano il settore turistico regionale.
All’appuntamento hanno partecipato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega rapporti Ue Sandro Gozi, il responsabile della Direzione generale Mercato interno e servizi – Commissione Europea Paolo Lavaggi, il presidente di Legacoop Emilia-Romagna Giovanni Monti, il ricercatore di Nomisma Mario Pelucchi, Tonino Capacchione in rappresentanza dei sindacati delle imprese balneari, la dirigente del settore Turismo della Regione Emilia-Romagna Paola Castellini.
Il presidente di Legacoop regionale Giovanni Monti ha sottolineato che il settore turistico rappresenta uno degli asset fondamentali di sviluppo del nostro paese messo in difficoltà dalla crisi e da alcune vicende strutturali, in particolare dall’acuirsi dell’erosione costiera anche a seguito delle drammatiche mutazioni climatiche in corso – per la quale occorre sostenere i progetti di rinascimento di area vasta – e dall’annosa incertezza causata dalla direttiva europea “Bolkenstein”.
«A causa della “Bolkenstein” – ha ricordato il presidente Monti – si è verificata una diminuzione drastica della propensione a investire e della disponibilità delle banche a finanziare le imprese. La capacità di innovare del nostro turismo è messa a dura prova, così come le condizioni per competere sui mercati internazionali. L’Europa non può ignorare tutto questo. Se si vuole dare un futuro all’Europa occorre difendere le straordinarie eccellenze della spiaggia italiana e condividere i percorsi di innovazione».

Un turismo che ruota attorno alla spiaggia e al mare.
Monti ha assicurato che Legacoop continuerà a sostenere le cooperative degli stabilimenti balneari valorizzando il percorso unitario avviato in questi anni dalle rappresentanze. «Del resto – ha insistito Monti – non dobbiamo dimenticare che in gioco c’è il più importante sistema turistico italiano, quello della Riviera Adriatica dell’Emilia-Romagna, che ha come principale polo di attrazione la spiaggia. Un sistema che dispone di una capacità ricettiva composta di 3.445 alberghi con oltre 110.000 camere, di 305.000 posti letto in alloggi privati, di 83.000 posti letto in campeggi e villaggi turistici E di una rete di 1.600 stabilimenti balneari unica in Europa, per quantità e soprattutto qualità, che dà occupazione a oltre 8.000 persone». «Ma il vero cambiamento – ha concluso il presidente regionale di Legacoop – si deve trovare in un progetto di riqualificazione dell’offerta turistica che faccia leva sulla qualità del territorio, del sistema ricettivo, sul potenziamento dei sistemi di trasporto, sulla sostenibilità ambientale, sull’offerta culturale e l’innovazione dell’offerta balneare. Non c’è turismo senza un adeguato sistema sanitario, senza sicurezza, decoro e pulizia, senza una rete efficiente di trasporto. E, da noi, non c’è turismo senza spiaggia».

Lo studio di Nomisma.
Secondo quanto emerge dallo studio curato da Nomisma, la crisi economico finanziaria degli ultimi anni ha provocato una generale contrazione dei consumi in ogni settore e, sebbene il turismo abbia retto più di altri, non ne è rimasto escluso. In un contesto turistico mondiale che è in continua crescita, l’Italia e la Riviera Romagnola, pur risentendo della crisi e della forte competizione di altre aree, sono ancora ben posizionate. Cervia e Cesenatico sono le località campione su cui è stato basata lo studio.

I numeri di Cervia e Cesenatico.
A Cervia i turisti stranieri rappresentano una quota significativa della domanda turistica complessiva, con il 19,8% degli arrivi e circa il 21% delle presenze nella stagione balneare giugno-settembre 2013 (totale arrivi oltre 600.000, presenze circa 3,8 milioni). I turisti che frequentano la Riviera cervese sono per lo più tedeschi (4% degli arrivi), seguiti da austriaci, svizzeri e francesi. Un dato che deve far riflettere è la nascente l’importanza dei nuovi flussi turistici provenienti dall’Europa dell’Est, turisti russi in primis, che costituiscono l’1,5% degli arrivi e oltre il 2% delle presenze totali della Riviera Cervese.
Il soggiorno in albergo occupa un posto di assoluta preminenza, mentre le altre strutture hanno un peso più limitato. Nel biennio 2012-2013 si osserva una crescita delle presenze in strutture extralberghiere ed in particolar modo quelle in appartamento; tale fenomeno si spiega con lo spostamento verso forme di vacanza meno costose.
Il comune di Cesenatico ha accolto nella stagione balneare 2013 oltre 460.000 turisti di cui 82.240 stranieri (17,8% del totale). La durata media del soggiorno è di 7,3 giorni. Rispetto all’anno precedente, nel 2013 il movimento turistico di Cesenatico ha registrato un calo sia negli arrivi totali -3.8% sia nelle presenze complessive -7.6%. Il maggiore calo si spiega grazie ad una contrazione della durata media delle vacanze che è passata da 7,6 a 7,3 giorni in un solo anno.
Il comune di Cervia registra circa il 60% delle presenze osservate nell’intera provincia di Ravenna nel periodo giugno-settembre 2013. Leggermente superiore l’incidenza delle presenze rilevate nel comune di Cesenatico, nello stesso periodo, rispetto al dato provinciale di Forlì-Cesena (circa il 70%).
Complessivamente, in questi due comuni, si contano, nei soli mesi estivi, mediamente 7 milioni di presenze e oltre un milione di arrivi. I diversi scenari sugli arrivi e sulle presenze nelle due località mostrano come agosto sia il mese con la maggior affluenza, soprattutto di italiani. I turisti prediligono gli alberghi a 3 stelle, per il rapporto prezzo-servizi offerti; si osserva un maggior afflusso di turisti negli alberghi di 4-5- stelle a Cervia e Milano Marittima soprattutto per la componente italiana.

La spesa pro-capite.
Chi soggiorna in albergo ha mediamente una disponibilità di spesa maggiore di chi sceglie di trascorrere le vacanze in campeggio o nelle seconde case (mediamente chi alloggia in strutture alberghiere spende tra 65-87 euro pro-capite al giorno a Cervia e 56-78 euro pro-capite giornaliero a Cesenatico). Agosto è il mese con maggior numero di presenze e ciò determina, come è facile immaginare, un livello maggiore di spesa per l’alloggio e i vari servizi annessi al settore del turismo. Ad esempio, a Cervia il turista straniero spende mediamente 103 euro pro-capite al giorno rispetto ai 66 che di media spende a settembre.
La spesa turistica ha un effetto a catena sul resto dell’economia. Il PIL attivato per 100 euro di spesa turistica in Emilia Romagna, mediamente è pari a 73 euro. Di questi, si stima che 43 euro siano riconducibili agli effetti diretti, mentre i restanti 30 euro sono imputabili agli effetti indiretti e indotti. L’impatto degli effetti di spesa turistica sui territori di Cervia e Cesenatico si attesta intorno ai 744 milioni di euro.