Intervista a Gottifredi

Intervista a Gottifredi

«Ciò che non dice la Bolkestein», intervista a Massimo Gottifredi

di Giorgia Gianni

 

Un patrimonio straordinario che non solo crea valore per i soci e investe ogni anno sulla costa romagnola circa 8 milioni di euro, ma che rappresenta anche un servizio importante per l’intera collettività. E’ il lavoro delle 15 cooperative della balneazione associate a Legacoop Romagna dai lidi ferraresi alle spiagge di Cattolica, un elemento fondamentale della riviera romagnola quale più importante sistema turistico italiano. Il sistema balneare, che negli anni ha saputo innovarsi e investire, oggi è chiamato a confrontarsi con la sfida della direttiva Bolkestein servizi, secondo cui le concessioni sul demanio marittimo non potranno più essere rinnovate automaticamente, non valendo più il diritto di insistenza, ma dovranno essere oggetto di un bando con procedura di evidenza pubblica alla scadenza temporale di ogni concessione. La “Direttiva servizi” e le sue ripercussioni sulle imprese balneari romagnole sono state fra i temi al centro dell’incontro del 15 maggio a Bologna in occasione della presentazione dello studio Nomisma “Supporto Tecnico e di analisi economica degli stabilimenti balneari”.

Massimo Gottifredi, responsabile del settore balneazione di Legacoop Romagna, raccoglie e dà voce al sentire diffuso fra gli operatori. “C’è preoccupazione per ciò che sta avvenendo sulle nostre spiagge, che da sempre sono il fulcro della nostra offerta turistica. Il rischio è di minare l’assetto che conosciamo. Da parte nostra non vi è naturalmente nessuna frenata sulla necessità di cambiamento, ma i valori positivi dell’assetto attuale vanno tutelati, perché sono parte fondamentale del valore complessivo della nostra offerta turistica: la professionalità, l’attenzione verso il cliente, la personalizzazione dell’offerta che contraddistingue da sempre i servizi di spiaggia. Proprio mentre tutte le aziende sono in corsa per personalizzare al massimo il rapporto con il cliente, noi rischiamo di dover fare un passo indietro”.

E’ necessario prendere decisioni in tempi rapidi, sottolinea. «L’incertezza legata al rinnovo delle concessioni si riflette sugli investimenti: si è verificata una diminuzione drastica della propensione a investire e della disponibilità delle banche a finanziare le imprese. Il bisogno di innovare è bloccato dall’incertezza del futuro. Per questo occorre intavolare tempestivamente e senza indugi con l’Unione europea un negoziato che cerchi di ragionare sulla specificità del nostro sistema balneare e della sua organizzazione».

Una specificità che rappresenta un patrimonio unico per valore economico e servizi alla collettività, spiega Gottifredi. «Se si dovesse arrivare ad una forma di evidenza pubblica, un aspetto da tenere in considerazione dovrebbe essere il riconoscimento del patrimonio che i bagnini hanno messo in campo: la rilevanza economica degli investimenti fatti, la professionalità e la progettualità sono i tre criteri fondamentali da tenere presenti. E va rimarcata anche la funzione pubblica del servizio che i concessionari dell’arenile rendono attualmente: le cooperative della balneazione garantiscono la sicurezza e il salvamento, la pulizia, il decoro, il controllo e la tutela di un patrimonio che è di tutti. Contribuiscono a combattere il fenomeno dell’erosione, dotano di servizi avanzati la spiaggia, il cui accesso – almeno nella nostra regione – è libero. E’ una funzione che le cooperative di balneazione svolgono da sempre, rappresenta un livello di servizio irrinunciabile ed un bene per l’intera collettività».

Il monito finale è che tutte le istituzioni rendano l’azione la più rapida possibile. «Con l’Europa dobbiamo lavorare per correggere gli errori che sono stati fatti. Ma confermiamo l’idea di Europa e dello stare insieme su dimensione europea. Per la situazione specifica delle spiagge questo significa discutere alcune scelte, ma senza pretendere che le cose restino immutate e immutabili. La proroga delle concessioni al 2020 non è ancora stata ratificata e la scadenza attuale, fissata al 2015, è molto vicina. Per assurdo potremmo assistere a 5 anni di immobilismo, e con i tempi rapidi che richiede oggi la competizione turistica significherebbe il rischio di cadere nella serie B del turismo».

«Occorre trovare una soluzione – fa eco Simone Battistoni, presidente della Cooperativa Stabilimenti Balneari Cesenatico –. Il nostro sistema balneare è fondamentale per la funzione che svolge sulla spiaggia e nell’economia turistica per volume di affari, dipendenti, numero di aziende. E’ costituito soprattutto da piccole imprese familiari che la Bolkenstein rischia di fare scomparire, estromettendo dal mercato del lavoro gli operatori, le loro famiglie e gli addetti».

«In gioco c’è il più importante sistema turistico italiano, quello della Riviera Adriatica dell’Emilia-Romagna, che ha come principale polo di attrazione la spiaggia. Un sistema che dispone di una rete di 1.600 stabilimenti balneari unica in Europa, per quantità e soprattutto qualità, che dà occupazione a oltre 8.000 persone». Lo ha affermato il presidente di Legacoop Emilia-Romagna, Giovanni Monti, in occasione dell’incontro ‘Il Valore della Spiaggia’, organizzato il 15 maggio a Bologna da Legacoop Emilia-Romagna e Nomisma per illustrare lo studio ‘Supporto tecnico di analisi economica degli stabilimenti balneari’, realizzato grazie al contributo della Cooperativa Bagnini di Cervia e della Cooperativa Stabilimenti Balneari di Cesenatico. Presenti il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega rapporti Ue Sandro Gozi, il responsabile della Direzione generale Mercato interno e servizi – Commissione Europea Paolo Lavaggi, il ricercatore di Nomisma Mario Pelucchi, Tonino Capacchione per i sindacati delle imprese balneari, e la dirigente del settore Turismo della Regione Emilia-Romagna Paola Castellini.

«Non c’è turismo senza spiaggia”, ha rimarcato Monti sottolineando che il settore turistico rappresenta uno degli asset fondamentali di sviluppo del Paese, messo in difficoltà anche dall’annosa incertezza causata dalla direttiva europea “Bolkenstein”. Legacoop, ha assicurato, continuerà a sostenere le cooperative degli stabilimenti balneari valorizzando il percorso unitario avviato in questi anni dalle rappresentanze: «Se si vuole dare un futuro all’Europa occorre difendere le straordinarie eccellenze della spiaggia italiana e condividere i percorsi di innovazione».

 

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